Venerdì 26 aprile il vescovo Giuliano ha incontrato a Zanè (VI) i circa 200 tra giovani ed adulti che stanno vivendo un campo di lavoro dell’Operazione Mato Grosso (OMG). Mons. Brugnotto ha partecipato alla serata, fatta di testimonianze, confronti e risonanze, che tradizionalmente chiude la giornata dei campi di lavoro dell’OMG.
L’avvio della serata è stato offerto dai canti che raccontano la storia dell’OMG, le parole di p. Ugo De Censi, fondatore, e quelle di alcuni missionari. Le testimonianze si sono alternate tra i più giovani ed i più adulti, sulle esperienze di missione vissute o quelle che inizieranno, ma anche sull’eredità che gli amici missionari morti hanno lasciato.
Il campo di lavoro che si concluderà domenica sera con la Messa a Chiuppano, oltre ad essere una raccolta di materiali e denaro per i poveri del sud America, è anche l’occasione per ricordare Nadia De Munari, Patrizia Montagna e p. Mario Faccin, missionari vicentini morti ancora giovani che hanno lasciato molti ricordi e domande nei cuori dei membri dell’OMG.
Alcuni giovani hanno messo in luce come nel mondo di oggi ci sia estremo bisogno di tanta gioia e di regalare la vita, i propri doni, tutto ciò che si è. Un altro ha chiesto “come si fa ad amare?” e ha continuato “prima di morire vorrei imparare ad amare”.
Il clima, testimonianza dopo testimonianza, si è fatto sempre più intenso, incapace di lasciare spazio all’ipocrisia, tutto rivolto alla ricerca della vita autentica. Impossibile non essere toccati dalle riflessioni intime e dai ricordi di Nadia, p. Mario e Patrizia.
Al termine delle condivisioni, è stato chiesto anche al Vescovo di intervenire e mons. Brugnotto ha esordito ricordando quando venne inviato a Zero Branco subito dopo l’ordinazione presbiterale. Proprio lì incontrò dei “giovani un po’ strani, vestiti come voi, che venivano alla Messa delle 7.10 per poi andare a lavorare tutto il giorno”, ha detto il vescovo Giuliano, che ha continuato dicendo che voleva incontrare la realtà dell’OMG “per sentire parte della mia vita anche la vostra vita”. Riprendendo il celebre detto fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce, il Vescovo ha detto ai giovani dell’OMG che “con voi stasera ho sentito la foresta che cresce ed è una foresta, non qualche albero. Mi fa piacere sentire la brezza della foresta che cresce perché siete voi quelli che cercano un’alternativa”. Raccontando brevi esperienze missionarie, come quella tra Boa Vista ed il confine con il Venezuela vissuta circa un anno fa, mons. Brugnotto ha spiegato che dopo aver incontrato i poveri non si può più rimanere come prima. Ricordando il recente viaggio a Lampedusa, subito dopo Pasqua, il vescovo Giuliano ha sottolineato che i migranti vengono in Europa per avere una vita migliore, che non trovano per le scelte fatte. “Voi mi offrite un’alternativa alle logiche del mondo”, ha continuato. “La vita è bella se la apri agli altri, se la spendi per qualcosa che vale veramente la pena ed i poveri ci interpellano. L’OMG offre relazioni forti di amicizia e di condivisione, come ha fatto Gesù che resta nell’amore più grande per imparare ad amare prima di morire, come diceva uno di voi prima nella testimonianza, perché se si impara ad amare prima di morire, la vita non tramonta”, ha concluso il Vescovo.
Naike Monique Borgo