Al Cinema Patronato Leone XIII di Vicenza è stata vissuta un’intensa mattinata sabato 25 novembre grazie al rispecchiamento emotivo che il film “Cento domeniche” di Antonio Albanese ha prodotto nei 400 partecipanti alla proiezione gratuita. L’altra proiezione, con 500 posti, è stata al Cinema Uci Luxe Palladio Vicenza. Il regista ha scelto di passare a salutare tutti gli spettatori, fermandosi in particolare al Leone XIII.
“Come Chiesa dobbiamo stare vicini a quanti sono feriti”, ha dichiarato il vescovo Giuliano Brugnotto al termine della proiezione. “Anche in vicende drammatiche come quelle che hanno segnato il territorio veneto, che hanno portato al fallimento di banche, legate fortemente alle persone semplici da un vincolo della fiducia e della conoscenza personale”, ha continuato il Vescovo. “Nel film si comprende molto bene ciò che le persone semplici hanno vissuto: potrebbe essersi trattato di mio padre, ma come può un uomo semplice, un agricoltore, comprendere la complessità e la portata di alcune operazioni bancarie?”, ha esplicitato mons. Brugnotto.
Il film realizzato dalle produzioni Palomar e Leo è stato proposto a Vicenza, grazie alla sinergia tra la Vision Distribution, la Diocesi di Vicenza, “Noi che credevamo Associazione medio-piccoli risparmiatori” e “Associazione Nazionale Azionisti Banca Popolare di Vicenza”.
“Anche questo film, come spesso accade, ci proietta in avanti con un orizzonte particolare. C’è una parola che ricorre spesso ed è la fiducia: quando viene meno, si interrompono i riferimenti fondamentali con le istituzioni, che servono alla società, non per se stesse. Anche in queste vicende ci sono persone che sono state lasciate ai margini: sono persone più povere e con meno strumenti culturali. La proposta di “ecologia integrale”, che Papa Francesco ci ricorda, ha molto a che fare con queste vicende”, ha concluso il vescovo Giuliano.
“Mi sono profondamente commosso perché il vostro applauso per me era molto importante”, ha dichiarato Antonio Albanese subito dopo la fine della proiezione. Ha spiegato quindi di aver voluto ambientare la narrazione in un contesto provinciale che lui conosce molto bene proprio perché lì ha vissuto il legame strettissimo che le piccole banche del territorio possono instaurare con le persone del luogo. “Il titolo – Cento domeniche – ricorda la fatica dei risparmiatori perché era il nome di una casa che mio padre ha costruito in due anni, lavorando di domenica”, ha raccontato il regista.
Vicenza è stata scelta per queste proiezioni perché il film è liberamente ispirato anche alle vicende che hanno scosso il territorio Veneto, oltre che nazionale, per i fallimenti bancari che hanno coinvolto migliaia di piccoli risparmiatori. Si tratta della storia di Antonio che, volendo contribuire alle spese per il matrimonio dell’unica amatissima figlia, scoprirà che la banca di cui è da sempre cliente nasconde qualcosa di strano.
Anche il sindaco Giacomo Possamai ha voluto ringraziare Albanese per la realizzazione di un film tanto toccante, ed ha sottolineato come la parola contrapposta a fiducia sia tradimento e “la cultura ha il ruolo di riportare l’attenzione su una tragedia che qui a Vicenza non è ancora finita, che ha portato al tradimento degli affetti, delle relazioni…”.
Nel dialogo con il pubblico, moderato dal giornalista Gian Antonio Stella, molte persone hanno espresso la gratitudine perché si sono perfettamente riconosciute, qualcuno ricordando anche la perdita di amici, proprio a causa della tragedia vissuta.